Il riso è un’alternativa molto amata alla pasta, versatile e gustosa. Ma qual è il migliore in commercio? Ecco la risposta dell’esperto.
Quando non si ha voglia di mangiare sempre la solita pasta, in tanti optano per il riso, un cereale leggero ma versatile in cucina. Con questo si possono preparare risotti oppure insalate di riso ma anche zuppe e minestre. In molti, poi, lo mangiano in bianco come fonte di carboidrati in un piatto composto anche da proteine (pollo, carne) e verdure. Insomma, si presta a tantissime preparazioni.

In commercio ne esistono tante varianti e quindi scegliere non è molto semplice. Dunque, a chi si chieda quale sia il riso migliore in commercio, finalmente è arrivata la risposta dell’esperto.
Qual è il riso migliore in commercio?
In commercio esistono vari tipi di riso ma dire qual è il migliore è difficile. L’esperta, Cinzia Simonelli, responsabile di laboratorio e della qualità del Laboratorio di Chimica Merceologia e Biologia Molecolare di Ente Nazionale Risi, ha spiegato che “è impossibile definire la qualità di riso migliore in assoluto, ma in Italia abbiamo un bel vantaggio: i risi prodotti nel nostro Paese sono sottoposti a un controllo di filiera molto serrato grazie al quale sulle nostre tavole arrivano risi sicuri e di qualità.”

Quindi il riso italiano è sempre una garanzia, anche grazie ai controlli di tracciabilità fatti dall’Ente Nazionale Risi. “Lo stesso non si può sempre dire sempre con i risi che arrivano dall’estero: non si conoscono con precisione, per esempio, i fitofarmaci utilizzati per la coltivazione o come è stato fatto lo stoccaggio”, spiega sempre l’esperta. Comunque, per sapere se un riso è di qualità, si può fare anche un semplice test, vale a dire controllare che nella confezione non ci siano troppi granelli rotti. La legge infatti dice che non devono superare il 5%.
Troppi granelli rotti potrebbero rilasciare troppo amido e compromettere il risultato finale della ricetta. Un altro test implica annusare il riso: dato che questo assorbe gli aromi, se ha un odore sgradevole, può indicare che ha subito un’essiccazione fatta male. Dunque questi due test permettono di capire se un riso è di qualità. Quanto alle varietà, occorre fare una distinzione anche fra il Carnaroli e l’Arborio.
Il primo ha una dimensione maggiore e la parte biancastra (detta perla) resta più morbida nella cottura, assorbendo meglio i condimenti, quindi è adatto per fare i risotti. L’Arborio è anch’esso un ottimo riso ma il chicco rimane meno consistente e assorbe meno i sapori. Per preparare minestre e minestroni, meglio optare per un riso con granelli piccoli mentre per gli arancini per uno di medie dimensioni. Infine, per le insalate, scegliere uno ricco di amilosio e con granello lungo, ad esempio il riso Apollo o Fragrance. Ottimi anche gli integrali come il Venere, il Nerone, l’Ermes.





