A 4 Ristoranti si accendono i toni, il titolare replica. Scatta il litigio e Borghese non sa come mediare.
Il programma tv di Alessandro Borghese piace proprio per questo. Certo, conoscere nuovi posti e piatti tipici ma la competizione sovrasta. I dissapori che potrebbero sorgere stuzzicano i telespettatori invogliando alla visione. Spesso creati a fini di intrattenimento, alcuni costruttivi, altri meno.
4 Ristoranti, puntata speciale sulla pizza. Lo special, la classica Margherita. Quattro titolari provenienti da zone d’Italia più diverse che si sfidano a suon di mani in pasta. Un prodotto amato nel mondo, segue specifiche istruzioni perché venga realizzato a regola d’arte – sebbene, ognuno, aggiunga il proprio estro.
Un piatto su cui si aprono violenti alterchi tentando di scavalcare l’opinione altrui. In questo caso è avvenuta una vicenda simile seppur per altri motivi. Lamentele sfociate in uno screzio particolarmente acceso. Soprattutto il ristoratore interessato, affrontando i colleghi con evidente disapprovazione.
Piccoli frame che descrivono momenti concitati. Finalmente servita la pizza Margherita, specialità della puntata. Fumante, fragrante e dal cornicione morbido. Tuttavia neanche la più celestiale delle visioni serve a placare gli animi. Ci si infiamma come la brace ardente, rispondendo ferocemente alle accuse.
Una volta giunta la pizza, il ristoratore chiede se gli ospiti avessero dovuto aspettare tanto. La risposta è unanime: “Sì”. A questo punto replica: “Ci vuole meno tempo in un all you can eat, fast food ma per un prodotto artigianale“. Per un piatto realizzato bene, bisogna rispettare le sue tempistiche.
Qualcuno è comprensivo: “Ci sta. Tempi superiori all’attesa però diciamo…” e il titolare incalza: “Per chi fa 500 persone o chi ne fa 100?“. Controbattuta: “È uguale, la stessa cosa“. Il diverbio prosegue, entrambi i litiganti osservati dallo sguardo perplesso di Borghese. Ciccio Vitiello di Cambia-Menti è contrario.
Quest’ultimo ritiene non ci sia stata alcuna lunga attesa: “Forse non hanno guardato bene l’orologio. Per un prodotto ricercato bisogna aspettare. Altrimenti c’è il fast-food, 8 minuti e mangiano” così ha affermato dinanzi alle telecamere. Il giovane sostiene che la sua pizza sia diversa dalle altre e spiega il motivo.
“Abbiamo una selezione di farine di base e una tecnica di panificazione che è la più antica“. Forse è lui il pizzaiolo contemporaneo che Alessandro va cercando – eh sì, il suo ristorante ha vinto la puntata. Ma sono bastate poche parole per destare collera sul web. Difatti molti utenti si sono scatenati a riguardo.
Tanti sostengono quanto sia inammissibile attendere lungamente per gustare una pizza che, alla fine, resta una semplice pizza. Niente di elaborato, l’impasto da stendere e cuocere, ordinario – si tenta di ridimensionare la vicenda. In particolare colpisce la sicurezza di Ciccio, troppa. Il confine con l’arroganza è sottile.
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