È abitudine comune lasciare il caricabatterie attaccato alla presa anche quando il cellulare non è più in carica. Ecco perché non farlo più.
Lo smartphone è diventato un accessorio indispensabile da usare ogni giorno non solo per ricevere e fare chiamate, ma anche per mandare messaggi, navigare su Internet, fare foto e molto altro. Insomma, lo usiamo tutti i giorni, tutto il giorno e così è normale che la batteria sia da caricare regolarmente.

C’è però un’abitudine molto comune che in tanti hanno, cioè quella di lasciare il caricabatterie attaccato alla presa anche quando lo smartphone è ormai carico e staccato. Si dovrebbe smettere subito di farlo. Ecco cosa potrebbe succedere.
Cosa succede se si lascia il caricabatterie attaccato alla presa
Per comodità o abitudine c’è chi lascia sempre attaccato il caricabatterie alla presa vicina al comodino o da qualche altra parte in casa, per averlo sempre pronto all’uso. In realtà bisognerebbe smettere di farlo subito.

Infatti il caricatore del cellulare in stand by è come la luce rossa del televisore. È chiaro che il suo consumo non impatta molto sulla bolletta, però se si considera che questa è un’abitudine comune di tantissime persone nel mondo, potrebbe impattare invece molto sull’intero Pianeta. Infatti all’interno del caricabatterie c’è un piccolo trasformatore che, a causa dei suoi effetti dissipativi, drena una piccola quantità di energia dalla rete, anche quando il cellulare non è connesso ed in ricarica.
Dunque l’impatto che il dispositivo avrà sulla bolletta sarà minimo. Però bisogna fare una differenza tra i dispositivi wireless e quelli tradizionali. Infatti i primi, anche in stand by, consumano di più rispetto ai tradizionali a filo, per via della tecnologia a induzione che c’è alla base del loro funzionamento. Un caricatore tradizionale a filo, in stand by consuma mediamente circa 0,2 W, un caricatore wireless invece 1,6 W.
Supponendo di lasciare il caricabatterie connesso tutto l’anno, quindi per 8760 ore, i consumi sarebbero di 1752 Wh per il caricatore a filo e di 14016 Wh per quello wireless. Considerando che oggi il costo €/kWh della bolletta si aggira attorno ai 30 centesimi di euro, si spenderanno 0.52 €/anno per un caricatore a filo mentre 4,20 €/anno per quello wireless. Insomma, non è un costo così esagerato.
Eppure, a prescindere da queste considerazioni, bisognerebbe abbandonare l’abitudine di lasciare il caricabatterie attaccato alla presa quando lo smartphone non è in carica: se tutti lo facessimo, impatteremmo non poco sul nostro Pianeta già molto provato. Infine, se si tratta di dispositivi che non rispettano le normative UE, è un rischio tenerli attaccati quando non si è in casa o di notte, perché questi possono surriscaldarsi, generare cortocircuiti e causare incendi.