Tutti conoscono il marchio Nuovo Prealpina Milk, non tutti si sarebbero aspettati di trovarsi di fronte a un vero e proprio colosso tra sostenibilità e tecnologia.
I passi da gigante fatti in questo contesto dimostrano, ancora una volta se fosse necessario, come si può andare ben oltre anche in un mercato come quello alimentare. Andiamo dunque a scoprire da vicino come cambia tutto il resto.
Al centro del progetto c’è a Pieve del Grappa un allevamento di bovine di razza Frisona gestite da Stefano e da suo padre Fabio come racconta Ruminantia.it. Questi producono latte alimentare di altissima qualità di cui 140 in lattazione.
Stefano ha spiegato: “Appena ho completato gli studi sono stato inserito all’interno di un’azienda come coadiuvante, sebbene io abbia sempre dato una mano nei miei momenti liberi, dopodiché abbiamo deciso di andare a strutturarci come una società”.
La Società Agricola Nuova Prealpina Milk di Stefano Padoan e suo padre Fabio si trova a 480 metri sul livello del mare in un vero e proprio paradiso terrestre. Un’azienda che negli ultimi dieci anni ha vissuto tantissime rivoluzioni e che oggi ha deciso di puntare più in là con un occhio alla sostenibilità andando anche a sfruttare la tecnologia.
La Nuova Prealpina Milk ha costruito delle vere e proprie rivoluzioni tecnologiche nel settore, con dei cambiamenti davvero molto importanti verso il futuro. Dieci anni gli ultimi davvero importanti con numerose implementazioni a questo carattere.
L’ultima è legata allo scorso 3 marzo quando è stato avviato un processo di mungitura robotizzata. Sono stati installati tre robot di mungitura, questo è stato preceduto dalla sostituzione del frigo del latte e dell’acquisto anche di un robot spingiforaggio. Una rivoluzione attuata sotto ogni punto di vista e per una crescita davvero eccezionale dell’azienda stessa.
E la tecnologia è stata utilizzata anche per il benessere delle mucche che producono latte. Sono state montante delle spazzole e si è operato sul restyling sia della ventilazione che dell’illuminazione con fotoperiodo.
Stefano stesso ha specificato: “La scelta dei robot è legata a una serie di motivi differenti, tra cui sicuramente la difficoltà che avevamo nel reperire il personale, ma anche notevoli performance garantite dalla macchina, il numero di dati che essa fornisce e la possibilità di aumentare il numero di mungiture”.
Si tratta sicuramente di passaggi importanti e che potrebbero essere d’esperienza per tante altre aziende nel nostro paese e non solo.
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