Come aprire partita IVA senza pagare contributi INPS: c’è questo modo legale

Partita IVA e pagamento dei contributi non sono necessariamente in correlazione. L’INPS spiega quando la contribuzione non è dovuta.

Quando un lavoratore deve aprire la Partita IVA inizia ad avere gli incubi la notte. Sa che la gestione non sarà semplice e che i costi da affrontare saranno elevanti senza avere la certezza di guadagni mensili né la possibilità di prendere ferie retribuite o giornate di malattia. Tra le spese più onerose quelle dei contributi previdenziali.

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Come aprire partita IVA senza pagare contributi INPS: c’è questo modo legale (Esplica.it)

I contributi sono fondamentali per guadagnare il diritto alla pensione e per calcolare l’assegno mensile che si riceverà. Obiettivo dei lavoratori dovrebbe essere quello di accumulare più contribuzione possibile ma è facile dirlo per i dipendenti. Più complicato per chi ha una Partita IVA e deve farsi carico di un’ingente spesa legata proprio ai contributi previdenziali da versare all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

In caso di difficoltà economiche, quando si avverte la necessità di escludere questo costo dalla lista delle spese è bene capire i casi in cui pur avendo la Partita IVA l’INPS non pretende il pagamento dei contributi. Iniziamo con il dire che la Partita IVA va aperta necessariamente quando si svolge un’attività continuativa e organizzata indipendentemente dal guadagno. Anche con 300 euro potrebbe essere necessario avere la Partita IVA a meno che non si tratti di attività occasionali. Solo dai 5 mila euro in su, però, si devono versare i contributi.

Partita IVA senza versare contributi, ecco quando è possibile

L’INPS ha specificato tre casi in cui è possibile avere la Partita IVA senza pagare i contributi. Il primo riguarda i lavoratori dipendenti che per arrotondare lo stipendio aprono un’attività con Partita IVA commerciale o artigianale. Condizione necessaria è avere un contratto a tempo pieno. L’INPS spiega che in questo caso i contributi non devono essere versati in relazione al lavoro autonomo perché da dipendente la quota di contribuzione verrà versata dal datore di lavoro.

Tre opzioni
Partita IVA senza versare contributi, ecco quando è possibile (Esplica.it)

Il secondo caso riguarda i professionisti senza albo di riferimento ossia amministratori di condominio, consulenti informatici, esperti di marketing, hostess e promoter, fotografi professionisti, copywriter, personal trainer. In generale il riferimento è a tutti i professionisti senza casse previdenziali autonome che teoricamente dovrebbero iscriversi alla Gestione separata INPS.

Per evitare il pagamento i lavoratori non dovranno aver maturato redditi nel corso del periodo d’imposta. Con redditi pari a zero, dunque, non si versano i contributi. Terzo caso, il professionista che torna dall’estero e versa contributi oltre i confini nazionali per l’attività svolta. Ci sono alcuni accordi previdenziali che l’Italia ha sottoscritto con altri Paesi che consentono di ottenere l’esenzione dal versamento dei contributi INPS per continuare con quelli nella gestione estera.

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