SPID, addio gratis anche con PosteID? Ecco cosa succede ora

Molti provider renderanno lo SPID a pagamento, ma cosa accadrà con PosteID, il sistema gestito da Poste Italiane?

Da mesi si parla dello SPID, della sua utilità finora e del suo futuro. Mentre i provider lamentano di non aver più ricevuto i fondi dal Governo – come confermato dal sottosegretario all’Innovazione Tecnologica Alessio Butti – il dubbio, negli ultimi mesi si è focalizzato maggiormente PosteID, il sistema SPID di Poste Italiane.

Poste ID schermata di accesso SPID
SPID, addio gratis anche con PosteID? Ecco cosa succede ora (credit: ANSA) – esplica.it

I primi ad annunciare il nuovo canone sono stati Aruba, il cui primo anno sarà gratuito e poi costerà 4,90€ l’anno. Il prezzo aumenta leggermente per InfoCert, che dal 28 luglio 2025 applica un canone di 5,98€. Seguono TIM id a 19,90€ l’anno e Register.it, gratuito per il primo anno e poi a 9,90 €.

Insomma, quasi tutti i provider sembrano prendere questa direzione, ma per PosteID la questione potrebbe essere più complessa.
Delle oltre 40 milioni di identità digitali SPID attive, oltre il 70 % (circa 28,7 milioni) è rilasciato da PosteID. Mettere a pagamento questo servizio, seppur con una cifra modesta, potrebbe influenzare l’adozione dell’identità digitale e velocizzare il progetto di passare esclusivamente alla Carta d’Identità Elettronica (CIE). Ed è proprio di fronte a questi dubbi, che Poste ha dato la sua risposta.

PosteID diventa a pagamento?

Contrariamente ai concorrenti che hanno introdotto canoni annuali, Poste Italiane sembra voler mantenere ferma la propria linea: nessuna tariffa di rinnovo per PosteID, almeno per il momento. C’è da dire che la questione rispetto ai concorrenti è nettamente diversa. Vista la solidità economica e la capillarità del gruppo, il servizio non dipende più dai fondi pubblici e può essere offerto con costi contenuti.

Insegna Poste Italiane
PosteID diventa a pagamento? (credit: ANSA) – esplica.it 29072025

L’unica spesa a carico dell’utente è una quota una tantum, mediamente intorno ai 12€, che copre le procedure di riconoscimento e l’impostazione dell’account. Una volta completata questa fase iniziale, cittadini, professionisti e aziende possono accedere a PosteID senza preoccuparsi di ulteriori esborsi periodici. Questo approccio garantisce trasparenza, certezza dei costi e la tranquillità di non doversi adattare a aumenti improvvisi o rinnovi forzosi.

Nel frattempo, il Governo ha definito un cronoprogramma per la graduale dismissione dello SPID, puntando a un’unica soluzione basata sulla CIE. L’obiettivo è semplificare l’ecosistema dell’identità digitale, ridurre i passaggi burocratici e affidarsi a uno strumento già diffuso a livello territoriale.

Entro il 2026, tutte le credenziali SPID – indipendentemente dal provider e dal modello tariffario – potrebbero essere disattivate, lasciando spazio esclusivo alla CIE come unica porta d’ingresso ai servizi online della Pubblica Amministrazione e del privato. Quindi, alla fine, forse non è tanto ‘quali diventeranno a pagamento’, ma quando verranno fermati tutti provider definitivamente.

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